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Nel frattempo, in un mondo parallelo…

di Stefano Fontana

Lunedì 2 settembre: sono le 18. Il sole comincia già a nascondersi dietro ai palazzi più alti.
Nell’ufficio di via Turati, nonostante la temperatura esterna gradevole, i condizionatori soffiano aria fresca. Qualcuno suda, seduto alla poltrona in pelle nera.
Continua a fissare il telefono. Il cellulare è sempre sotto carica, sai mai che si esaurisca la batteria improvvisamente e viene persa una chiamata.
Si alza, si mette di fronte alla finestra e guarda fuori; sotto il palazzo le troupe di Sky, Mediaset e Rai sembrano leoni famelici in agguato. Manca meno di un’ora.
Nervosamente, si controlla le tasche alla ricerca di una sigaretta. ‘Che cazzo m’è venuto in mente di smettere di fumare?’ pensa, fra sé e sé.
Bussano alla porta. Entra la segretaria, con un vestito a fiori che andava di moda negli anni ’80: ‘Dottore, c’è quella telefonata che aspettava sulla 2.‘ Lui si gira ed un piccolo riflesso sul cranio rasato le va ad illuminare fugacemente il viso. ‘Come sulla 2? Chi c’è sulla 1? Chi diavolo sta occupando la 1? Avevo chiaramente detto di lasciare liberi i telefoni!‘ ‘Ehm, sulla 1 c’è l’avvocato che sta parlando col Cavaliere.‘ ‘Col Cavaliere? Va bene. Vada, vada adesso che devo definire con Barcellona!
Inspira profondamente mentre si siede sulla poltrona girevole della scrivania; si passa il fazzoletto sulla testa, preme il bottone della due. ‘Carissimo! Come stai? La famiglia, tutto bene? E la Sagrada Familia anche quella? Bene, bene… Senti, allora che facciamo? Siamo d’accordo col pagamento? Ma come cazzo? Eravamo d’accordo! Ah, ok, ok. Non farmi venire infarti, perdiana. Ernesto è ancora lì? Passamelo per favore. Ernesto hai la firma? Bene, bene. Fammi una mail che mando a depositarlo. Già che ti sento: cosa aspetti a mandarmi il codice fiscale di Bastien? Sono già 3 volte che te lo chiedo, vedi di muoverti che alle 19 scade tutto e se salta lo senti quello. Ripassami il presidente. Ciao Sandro, ti saluto che devo andare di corsa. Oh, restiamo d’accordo allora per ottobre qui a Milano, mi raccomando! Ti porto a mangiare un arrostino da Giannino che si scioglie in bocca. Ciao caro e grazie ancora!
Si alza trafelato ed esce nel corridoio, urlando: ‘Leandro, ce l’abbiamo! Ariedo! Ariedo! Dove diavolo è Ariedo?‘ La segretaria sussurra: ‘E’ uscito a prendere un caffé…‘ ‘Un caffé? Il 2 settembre alle sei e un quarto lui esce a prendere un caffé? Me lo chiami immediatamente! Deve essere qui in un battito di ciglia! Ha preparato il comunicato stampa, signorina?‘ ‘Sì, dottore, eccolo qua.‘ Lui prende il foglio in mano e legge. ‘Ma cos’è ‘sta roba? Non è un comunicato sulla nascita di un bambino! Qui: ‘…. è lieta di comunicare…’ ma siamo impazziti? Venga in ufficio.‘ ‘Scriva: anzi no. Dov’è Ariedo?‘ ‘Sta arrivando, l’ho già avvisato.‘ ‘Se quello non torna in tempo gli taglio il ciuffo con un tronchese, promesso. Allora, scriva: ‘La scrivente società comunica di aver sottoscritto un accordo pluriennale con i seguenti giocatori: Leo Messi e Bastien Schweinsteiger. Blablala, saluti di rito e arrivederci. Vada e dirami il comunicato. Ah, signorina: buon lavoro.

I tramonti di Milano a settembre, a volte, sanno essere indimenticabili, quasi da favola.