(ndr) da un nostro lettore, riceviamo e pubblichiamo

di Renato Berardi

Che la situazione sia critica più che mai è un dato oggettivo e noto a tutti mentre quello che un tifoso come me vorrebbe capire è se mai riusciremo a superare questa fase buia con cui conviviamo ormai da diversi anni.
Si è scritto già molto riguardo alla mancanza di programmazione da parte della dirigenza, del mercato deludente fatto da parametri zero, improbabili rinnovi e inspiegabili allontanamenti… ma la cosa più irriguardosa nei confronti dei tifosi, secondo me, sta nelle parole dette dalla dirigenza dal 2008 a questa parte.
In particolare mi rimbomba continuamente in testa l’affermazione di Galliani: “Quello che stiamo facendo è un mercato di tipo chirurgico. Perché prima di tutto non venderemo nessuno dei nostri big, e per ogni giocatore che andrà via ne inseriremo uno nuovo, cercando di rafforzare ogni reparto.” Era il 2008 quando sentii la prima volta questa frase. La nostra all’epoca era una squadra vera, temuta e invidiata da tutta Europa. Avevamo più di undici big.

Da lì un solo bagliore, uno scudetto che ci hanno regalato due big, Thiago e Ibra, anche loro mandati via, anche loro non sostituiti. Il bilancio ha deciso questo, ci dissero.

In seguito sono arrivate le parole del presidente Berlusconi, quelle che tutti volevano sentire una volta presa coscienza della crisi economica: “La squadra che ha vinto tutto non c’è più per raggiunti limiti di età. I prezzi attuali non ci consentono di prendere 11 top player: seguiamo cento giovani in tutto il mondo e speriamo di riuscirne a prendere una quindicina per tornare a vincere in Italia, in Europa e nel mondo in poco tempo.”

In definitiva, non solo ci ritroviamo una squadra senza l’ombra di un big, non solo non è arrivato nessuno di quei 100 giovani ma la cosa peggiore è che ci ritroviamo ancora oggi, dopo anni di illusioni con la speranza di un cambiamento con dichiarazioni del tipo: “Siamo ultracompetitivi” o “Siamo apposto così” .

Io, da tifoso vero, rispetto le scelte della società, giuste o sbagliate che siano ma pretendo la trasparenza: non penso di meritare questo trattamento, non lo merita nessun milanista.