Monthly Archives: marzo 2014

NOT IN MY NAME

…ovvero, il diritto di scelta su chi rappresenta chi

di Marco Rizzo

La situazione è ancora calda. La contestazione, le minacce, l’udienza chiesta e ricevuta da parte dei capi clan nei confronti di una rappresentativa della squadra.
Ma chi sono in realtà questi personaggi che hanno in mano il tifo organizzato rossonero e che fanno passare il loro come pensiero rappresentativo dell’intero tifo milanista?

A tal proposito è interessante andare a rileggere uno stralcio di un articolo pubblicato da Repubblica.it quest’anno, nel periodo della prima contestazione della Curva Sud, dopo Milan-Genoa :
«Sandokan è, al secolo, Giancarlo Lombardi. Il leader della “Curva Sud” rossonera dopo la scalata a suon di pestaggi operata dai suoi “Guerrieri”. Lombardi non è un ultrà: è un criminale che gira in Ferrari e che ha precedenti penali per rapina, lesioni, estorsione, tentato omicidio»
Gli piacciono i soldi e per i soldi è disposto a tutto. Già condannato in primo grado a 5 anni e 8 mesi per tentata estorsione al Milan (col suo gruppo minacciava i dirigenti della società rossonera per avere i biglietti delle partite a prezzi stracciati o gratis), l’ anno scorso patteggia un anno e 8 mesi: secondo la Procura riciclava denaro per un’ associazione che truffava le banche, frodava il fisco e coni proventi si comprava locali alla moda.
Braccio destro di Sandokan è Claudio Tieri. In una telefonata con un altro della banda, Tieri si confronta su come «pressare» i vertici del Milan; il ricatto è: lancio di fumogeni in campo e multa a carico della società. «Se ‘ sti merda ci girano un po’ di soldi non sarebbe mica male», ammonisce. «Come fanno alla Lazio che non pagano le multe ma pagano gli ultrà, pagano e basta».
Così prendono il potere i nuovi capibastone. Sabato scorso, Milan-Genoa a San Siro. Uno striscione in curva Sud festeggia il ritorno allo stadio dopo una condanna a quattro anni e mezzo di carcere (pestaggio di un tifoso interista durante un Derby. Durante l’aggressione questo tifoso perde un occhio e dopo qualche tempo si suiciderà a seguito del forte trauma subito) di Luca Lucci, altro delfino di Sandokan-Lombardi. «Bentornato Luca, amico vero e grande condottiero».
Di Lucci gli archivi del Tribunale raccontano altro. «Comprava coca dalle gang di Milano, e che ha fornito l’ auto con cui nel 2006 il boss calabrese Antonio Ausilio, detto “il Topo”, uccide l’ avvocatessa Maria Spinella, colpevole di non averlo difeso bene. I clan criminali, un tempo sullo sfondo, sono entrati direttamente in curva…»

Sono davvero questi i personaggi che rappresentano i tifosi rossoneri ( ma, per inciso, tutti i tifosi. Perchè la situazione è pressochè la stessa per tutte le curve) ?
E’ accettabile in un paese civile che sia lasciata nelle mani di queste persone una tale importanza ?
Non è forse giunta l’ora di rivedere, a livello centrale e non solo per le singole società, che da sole possono poco e nulla e che, anzi, sono del tutto sotto scacco di questi ultras, e magari regolare, se non abolire del tutto, l’attuale situazione che riguarda l’organizzazione del tifo in Italia, uniformandosi, seppur in ritardo, con i paesi in cui il calcio è ormai di un livello, sopratutto negli aspetti culturale ed organizzaivo, quasi inarrivabile ?

A queste questioni, sarebbe ora di dare una risposta ferma, decisa, inequivocabile.